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BOCCONI AVVELENATI: come denunciare.

La denuncia: perchè e come? I casi di avvelenamento devono essere documentati e denunciati perché la legge un importantissimo strumento a nostra disposizione per sconfiggere il fenomeno.
Su questo argomento la normativa è chiara:

– la fauna selvatica è protetta dallo Stato;

– è espressamente vietato diffondere veleni dalla legge sulla caccia (L.N. 157/92 art. 21, che prevede un’ammenda fino a € 1549,37) nonché dalle leggi sanitarie (art. 146 T.U. Leggi Sanitarie, che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e un’ammenda da € 51,65 fino a € 516,46);

– contro il maltrattamento e l’uccisione di animali è in vigore la legge 189 del 2004.
Recentemente anche il Ministero della Salute ha emanato un importante provvedimento normativo: l’ Ordinanza contingibile ed urgente concernente norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati (Gazzetta Ufficiale n.13-2009).

L’importanza del ruolo della denuncia è sottolineato dall’Ordinanza stessa che, in caso di decesso, obbliga il proprietario o detentore dell’animale a darne immediata comunicazione all’Autorità competente.

La denuncia può comunque e deve essere presentata anche qualora non sopraggiunga la morte e deve contenere le prove che l’animale sia stato avvelenato (a questo proposito è importante allegare tutti i referti veterinari).
In caso di decesso dell’animale, sia esso domestico, randagio o selvatico, oppure del ritrovamento di bocconi, il medico veterinario deve inviarne le spoglie e ogni altro campione utile all’identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio, accompagnati da referto anamnestico al fine di indirizzare la ricerca analitica effettuare delle analisi. Tali risultati devono dunque essere allegati.

Per la denuncia ci si può rivolgere a qualsiasi organo di polizia giudiziaria (Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale), presentando di persona il proprio esposto o denuncia (anche contro ignoti) in forma scritta.

Per mettere fine a questa pratica è necessario che vengano individuati i responsabili: non bisogna aver timore di segnalare sempre alle autorità fatti o persone sospette.
La denuncia, oltre a rendere possibile l’identificazione e la punizione degli avvelenatori testimonierà la gravità del problema e renderà meno difficile il nostro percorso per fermare gli avvelenatori.

Che fare in caso di decesso dell’animale?
Ai sensi dell’Ordinanza contingibile ed urgente concernente norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati (G.U. n.13-2009) così come modificata dall’Ordinanza 14 gennaio 2010, il proprietario o il detentore di un animale deceduto ha l’obbligo di darne segnalazione alle autorità competenti tramite il medico veterinario che emette la diagnosi di avvelenamento.
E’ molto importante presentare una denuncia anche in caso di:

• morte per avvelenamento di animali non di proprietà
• ingestione di sostanze tossiche o nocive, da parte di animali selvatici o domestici
• avvelenamento senza decesso dell’animale

Alla denuncia dovranno essere allegati tutti i referti veterinari e l’esame necrescopico in caso di decesso.
Ai sensi dell’Ordinanza Ministeriale l’esame necroscopico dovrà comunque essere eseguito obbligatoriamente dall’Istituto Zooprofilattico.

E in caso di minaccia d’avvelenamento?
Ugualmente nel caso particolare di minaccia di avvelenamento, ci sono i termini per una denuncia per art 544 bis c.p. e per infrazione delle normative previste dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie relative alla distribuzione di sostanze velenose.
Questi sono i classici casi in cui serve improvvisarsi ‘detective’ e raccogliere il maggior numero d’indizi affinché si possa risalire ai colpevoli: in particolare è importante presentare una denuncia scritta firmata da tutti i cittadini interessati e depositarla direttamente in Procura, oltre che dai Carabinieri e Corpo Forestale, e sollecitare ogni tanto, meglio se con il supporto di un legale, l’andamento delle indagini, dove occorre scrivere nel dettaglio tutti i fatti, e se dovesse succedere qualcosa agli animali occorre conservare i referti veterinari che ne attestino le ferite o la morte così da poter allegare alla segnalazione.

Fonte Lav

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